Dip. Nuove competenze e disabilità

L’inclusione e la partecipazione delle persone con disabilità è sostenuta da una forza lavoro, ad essa dedicata, informata, vivace, diversificata e di qualità. 

Gli attuali cambiamenti nella legislazione e nella politica, in Italia e oltre, ci impongono di ripensare agli approcci puramente sanitari o socio assistenziali con cui viene: formato, aggiornato, implementato il personale che si occupa di disabilità in vari settori e livelli. 

Necessitiamo di professionalità che siano capaci di implementare il pieno potenziale dell’innovazione politica, culturale, sociale che il mercato ci propone. 

Il settore della disabilità deve ampliare il proprio orizzonte di pensiero pertinente le competenze attribuibili al personale che si occupa di tale settore, andando ad abbracciare un ambito più ampio di potenziali aree di influenza.

Questo dipartimento di ricerca e sviluppo vuole studiare, programmare ed implementare un’ampia gamma di iniziative formative e di studio riservate:

  • ai professionisti della disabilità 
  • alle persone con disabilità

per incrementare lo sviluppo di:

  • conoscenze e competenze, 
  • modelli di erogazione di servizi, 
  • tecnologie e prodotti 

che espandono concretamente l’accesso delle persone con disabilità ai servizi quotidiani, alle loro attività usuali, alla vita socio culturale territoriale ed alle relazioni quotidiane. 

Le aree di indagine includono:

  • Le professionalità che supportano le persone con disabilità includono servizi specializzati per la disabilità non solo socio assistenziali. La gamma di necessità è molto più ampia poiché la partecipazione della persona con disabilità nella vita attiva della propria comunità necessità di professionalità di alto profilo e con differenziazione di competenze molto ampia da sviluppare grazie a specifici programmi ed iniziative formative. 
  • Le associazioni delle persone con disabilità o gruppi spontanei di rappresentanza spesso incontrano ulteriori ostacoli all’accesso ai servizi a causa di professionalità inadeguate che li progettano o della mancanza di una preparazione specifica degli addetti all’erogazione dei servizi stessi di inclusione.
  • Implementare forza lavoro con disabilità potrebbe avere impatti positivi sulle aziende e le istituzioni. Questa eventualità non viene assolutamente messa in luce, considerando l’implementazione di professionalità con disabilità più come una mera soddisfazione a paradigmi e vincoli legislativi che come opportunità di crescita. Occorre fornire supporto di qualità ed esperienze positive sia per ai destinatari del servizio ai lavoratori con disabilità, così come alle aziende coinvolgibili. La necessità e l’opportunità di modellare gli atteggiamenti della comunità dimostrando i vantaggi di una forza lavoro diversificata è una componente essenziale nella costruzione di modelli di ricerca che promuovano servizi di implementazione di forza lavoro con disabilità nel tessuto economico nazionale.
  • La sensibilizzazione di studenti e giovani a sviluppare esperienze positive ed approcci per interagire con persone con disabilità è fondamentale per lo sviluppo futuro di professionalità realmente inclusive scevre di domande senza molte risposte.  

Il Dipartimento ha funzioni consultive e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità con la finalità di far evolvere e migliorare l’informazione sulla disabilità nel nostro paese e, nel contempo, di fornire un contributo al miglioramento del livello di efficacia e di adeguatezza delle politiche. In particolare ai sensi dell’art. 3 comma 5 della legge 3 marzo 2009 n. 18, si occupa di:

  1. promuovere l’attuazione della Convenzione di cui all’articolo 1 ed elaborare il rapporto dettagliato sulle misure adottate di cui all’articolo 35 della stessa Convenzione, in raccordo con il Comitato Interministeriale dei Diritti Umani;
  2. predisporre un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, in attuazione della legislazione nazionale e internazionale;
  3. promuovere la raccolta di dati statistici che illustrino la condizione delle persone con disabilità, anche con riferimento alle diverse situazioni territoriali;
  4. predisporre la relazione sullo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità, di cui all’articolo 41, comma 8, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, come modificato dal comma 8 del presente articolo;
  5. promuovere la realizzazione di studi e ricerche che possano contribuire ad individuare aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione dei diritti delle persone con disabilità.

Il cambio di prospettiva culturale, giuridica e scientifica, introdotto dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite, a livello nazionale, europeo e mondiale, introduce un approccio alla disabilità fortemente basato sui diritti umani e, di conseguenza, impone all’Osservatorio la necessità di introdurre elementi di innovazione nel modo di leggere e intervenire sulle diverse tematiche che riguardano la disabilità e le persone con disabilità.

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